"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Gli Articoli di Aldo:

EMOZIONI SCARTATE INAUGURATE LE DUE MOSTRE DI MATER (2016-03-03)



Dopo le due presentazioni, relative alla mostra postuma dell’artista Stefano Materassi (Vicchio di Mugello 1966-2006), in arte “mater”, denominata “Emozioni Scartate”, venerdi 26 febbraio e il giorno successivo domenica 27 febbraio 2016, sono state inaugurate le due mostre postume, che sono state allestite, la prima nelle sala del Museo della Casa di Giotto a Vespignano e la seconda nella sale espositive di Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo, sotto l’organizzazione e l’allestimento di un comitato promotore composto da Bruno Confortini, Claudia De Fausti, Costantino Gradilone e Maurizio Capobianco, con la fattiva collaborazione della famiglia Materassi e il patrocinio del comune di Vicchio di Mugello. Un evento questo di alto livello non solo artistico e pittorico, ma di grande umanità ed altrettanta civiltà.

ATTO PRIMO (CASA DI GIOTTO)
Casa di Giotto gremitissima per questa prima inaugurazione di alcune opere scelte di Stefano Materassi esposte nelle sale del Museo giottesco di Vespignano; pittori, soci, dirigenti, amministratori, estimatori, amici e conoscenti di Mater, tutti vicini ai famigliari dell’artista vicchiese, per seguire ed ascoltare gli interventi dei relatori, il tutto coordinato da Marisa Cheli, facente parte dell’associazione “dalle terre di Giotto e dell’Angelico”. In ordine di tempo hanno preso la parola il sindaco di Vicchio Roberto Izzo, il presidente dell’associazione “dalle terre di Giotto e dell’Angelico” Giuliano Paladini, l’ex sindaco di Vicchio Elettra Lorini, il giornalista e scrittore Bruno Confortini e l’artista Claudia De Fausti per il comitato organizzatore ed infine la maestra Alessandra Grossi, cugina di Stefano portavoce della famiglia Materassi. Scrivere tutte le cose belle e significative che sono state dette, ci vorrebbe ben altro spazio, ma vogliamo solamente e brevemente evidenziare che tutti hanno avuto parole di apprezzamento, di solidarietà, di bene e di amore verso Stefano, mettendo poi in evidenza la sua arte, il suo credo, il suo “io”, la sua genuina coscienza, per poi ritornare a ritroso nel tempo (morì a soli 40 anni nel 2006), dove i ricordi si sono accavallati ai ricordi, con testimonianze dirette, a volte crude, (il “j’accuse” dell’ex sindaco Lorini per certi comportamenti incivili di qualcuno verso Stefano, è stato durissimo, senza mezzi termini, ma vero), a volte episodi dolci, teneri, sinceri. Molto commossa Alessandra Grossi – e non poteva esser diversamente – nel ricordo del giovane congiunto, poichè la sua voce si è diverse volte interrotta per un qualcosa alla gola che non andava giù; a tutti. Insomma la figura di Stefano è stata illuminata, anche perché la storia non si può nascondere, poiché immancabilmente torna a sempre a galla a raccontarci le verità umane di questo incredibile e straordinario artista; e tutto questo è avvenuto in quel della Casa di Giotto in un tardo pomeriggio di fine settimana.

ATTO SECONDO (Villa Pecori Giraldi)
Dopo la Casa di Giotto eccoci a Borgo San Lorenzo nella grande sala espositiva dove sono state collocate altre importanti dipinti di Stefano Materassi e come il giorno avanti a Vespignano molte persone hanno assistito a questa doppia inaugurazione della mostra postuma amici, soci, dirigenti, pittori e famigliari di Mater, mostra che come è noto è stata organizzata ed allestita da Bruno Confortini, Claudia De Fausti, Costantino Gradilone e Maurizio Capobianco. Hanno presentato la mostra l’assessore alla cultura Cristina Becchi, lo scrittore, giornalista e critico d’arte Tebaldo Lorini, e la Signora Costanza Pandolfini, i quali presentati e coordinati da Bruno Confortini, hanno ricordato ognuno nel suo specifico settore la vita, la storia e l’attività artistica dell’indimenticabile Stefano Materassi. Anche in questa circostanza ci sono stati momenti molto emozionanti, poiché i ricordi sono stati tanti, molteplici, variegati, ed ognuno ha messo in risalto quella che era la personalità dell’artista mugellano. Inutile dire che al termine di ogni intervento gli applausi sono stati tanti e convinti. Molto simpatica l’iniziativa della gentile Signora Costanza Pandolfini, la quale ha distribuito alcune opere in fotografia di Mater ed ognuno poteva scrivere sul retro un pensiero. Saranno poi pubblicati si facebook. La mostra sia alla casa di Giotto che a Villa Pecori Giraldi si chiuderà domenica 13 marzo 2016, con un concerto di musiche e canti che erano molto cari a Mater.

ATTO TERZO (EVENTI COLLATERALI)
Mentre domenica 28 febbraio 2016, al Chini Lab presso Villa Pecori Giraldi, ha avuto luogo “Piccole Emozioni”, un laboratorio per bambini da 6 a 10 anni, condotto da Vanna Fanciullacci dell’ Associazione Marginalia. Infine al termine di questa lunga e significativa parentesi dedicata a Stefano Materassi, sabato prossimo 5 marzo 2016 alla Casa di Giotto a Vespignano dalle ore 10 alle ore 16, avrà luogo un evento denominato “dipingiamo con Mater ”, estemporanea d’arte aperta a tutti a cura dell’Associazione culturale “dalle terre di Giotto e dell’Angelico”. Sarà anche portato il cavalletto di Mater e quindi mentre i partecipanti dipingeranno, sarà come avere accanto anche lo stesso Stefano; davvero una bella idea questa voluta dal pittore Giuliano Paladini, presidente dell’associazione culturale. Infine domenica13 marzo 2016, a Villa Pecori Giraldi, alle ore 17, si svolgerà un momento di canti e musica denominato “Anime come stelle cadenti” con la partecipazione di Antonella Mignani, Laura Borelli, Claudio Pini, Andrea Righini, Damiano Cocchi. Quindi brindisi di chiusura con l’intervento dei curatori della mostra a cui inviamo i nostri più vivi complimenti

ATTO QUARTO (LA SUA ARTE)
Stefano maturò la sua propensione all’arte abbastanza tardi, ma da quel momento alla sua repentina scomparsa l’artista mugellano, nel suo studio e all’aria aperta, trovò linfa nella sua colorata tavolozza e in pochi anni, in poco tempo, la sua mano , accompagnata dal cuore e dalla mente, supportate da una anima buona e generosa (che persona distinta, che finezza!), i dipinti, i disegni, gli affreschi, le tele, le tavolozze si accumularono una dietro l’altra senza un attimo di respiro. Qunado abbiamo ascoltato l’intervento a Villa Pecori Giraldi della gentile signora Costanza Pandolfini, la nostra mente andò immediatamente a ritroso nel tempo, quando circa 25 anni orsono fummo ospiti a Villa di Poggioasieve a Ponteavicchio dove abitava la famiglia Pandolfini, di cui alcuni componenti erano impegnati nell’arte e dove veniva ospitato sovente volte Stefano; così come lo incontrammo e per la prima volta osservammo la sua arte. In un territorio dove il tradizionale e il figurativo era l’asse portante della pittura mugellana (vedi Malesci, Dreoni, Rontini, Belli, Mattioli, Muti, Bini, Galli, Chini, Lapi, Lombardi, etc, etc), restammo - e non lo nascondiamo - molto perplessi davanti all’arte espressa da Stefano: figure surreali, eclettiche, strampalate, animalesche, con nudità anatomicamente distorte, animali compressi e liberi, e non per ultimo Cristi dolenti e sanguinanti, croci lontane nel tempo e nello spazio, ma dentro la sua coscienza e la sua anima di libero credente; quel giorno di 25 anni fa non l’abbiamo mai dimenticato. Molto probabilmente l’arte di Mater non è da tutti compresa - questo non è un rimprovero, ci mancherebbe - poiché ognuno ha la sua libertà di esprimersi, ma resterà per sempre il suo talento, la sua voglia di esprimersi, la sua testimonianza artistica di una vita troppo poco vissuta.
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Foto
Sefano Materassi (n.1976 –m.2006) in arte “Mater” durante una sua mostra personale alla Galleria d’Arte Caffè del Corso a Vicchio di Mugello, insieme al nostro collaboratore dalla Toscana Aldo Giovannini