J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
E' grazie alla parola, prima istintuale, spontanea, che si sono salvati patrimoni di cultura che altrimenti sarebbero andati irrimediabilmente persi ed è grazie all'opera di volontari che ne hanno colto l'essenza , che possiamo ora apprezzare "spaccati" di vita appenninica, tramandati dagli avi che con la scrittura nulla avevano a che vedere se non qualche sacerdote, qualche medico o farmacista o altri personaggi di rilievo nella vita dei paesi.
Ed è così che possiamo ora udire ciò che costituiva la vita dei nostri nonni, il patrimonio di "vissuto" che essi hanno sempre esternato nelle loro "ninnananne", canti, proverbi e ballate nonché favole zirudelle e filastrocche.
Non è stato semplice, per chi lo ha fatto, rintracciare di borgata in borgata, di casa in casa, gli anziani, a volte reticenti, meravigliosi maestri di versi, rime melodie, ma è grazie ad essi e chi ha dedicato loro gran parte del proprio tempo libero, che i nostri eredi potranno capire ed apprezzare ciò che è stato il passato, dalle testimonianze preziose ed in maniera diretta, spontanea.
La storia, infatti, si può raccontare in mille modi; ci sono i grandi eroi e i piccoli uomini oscuri, non meno valorosi, ci sono i maestosi castelli
e le antiche,minuscole capanne di pietra, i celebri poemi classici e le semplici storie di tutti i giorni, i fatti quotidiani, gli aneddoti,
tramandatesi di generazione in generazione.
E' così che l'Appennino ha trasmesso i suoi motti, i modi di dire ed i proverbi, piccoli spaccati di vita e briciole di saggezza.
Detti allegri, ridanciani, ironici oppure seri, pensosi o metaforici, frutto comunque di sapienze ed esperienze secolari, tanti, per molti argomenti.
Piccoli patrimoni storici e sapienziali, giunti fino a noi, appunto, attraverso la trasmissione "orale" giacchè, fino alla fine dell'ottocento,
nel nostro Appennino, si parlava solo il dialetto e la grandissima maggioranza non sapeva scrivere.
E' proprio attraverso queste parole, autentiche "perle" della comunicazione, che è più facile e più gradevole, ricostruire la storia dell'uomo
montanaro e del suo mondo.
Autore: Veronica Teglia
S. M. R. Visita il Bacino di Suviana 07-09-1933
Foto concessa dalla Famiglia Tovoli (Suviana)
2- Costruzione Bacino di Suviana
Foto concessa dalla Famiglia Tovoli (Suviana)
ZIRUDELLA DEDICATA A PIAN DEL VOGLIO
Zirudella dedicata, a un paese tanto amato....
Pian del Voglio, questo è il nome
e nel dirlo, senti come, un sommesso chiacchierare che un po' indietro fa tornare......
guarda, è nonno! Guarda, è zio! E ci sono pure io!
Un po' piccolo, si sa, ma il tempo corre e va!
Or che grande sono invero
porto sempre nel pensiero, questo piccolo paese
con il grande cuor cortese
con le strade e con le case, dal profumo, sempre, invase!
Questo luogo io amo tanto.......
qui si sta che è un incanto, qui la vita è proprio bella....................
Toch e dài la zirudella!