J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Tito Livio nel libro XXXIX della sua opera "La storia di Roma" racconta che nel 187 a.C. il console C. Flaminio,
dopo aver sconfitto i Liguri insediati sull'Appennino tosco- emiliano, fece costruire dalle sue legioni una strada da Bologna ad Arezzo.
Questa strada, caduta in disuso già in epoca imperiale, era scomparsa per l'incuria e lo sciacallaggio degli uomini, per le distruzioni
provocate dagli eventi naturali ed, ove si era conservata, per la millenaria sedimentazione che l'aveva coperta.
Fino agli ultimi decenni del XX secolo non se ne era trovata traccia.
Poi, Cesare Agostini e Franco Santi, originari di Castel dell'Alpi, dando credito ai racconti dei loro avi e convinti dalla favorevole orografia,
nel 1977 hanno iniziato le ricerche di questa strada sul crinale spartiacque fra i torrenti Setta e Savena, nella zona boscosa ed ancora selvaggio del
valico appenninico, a nord del passo della Futa.
Nel 1979 hanno ritrovato il primo tratto di strada lastricata e per venti anni hanno scavato da soli, o con l'aiuto di alcuni amici, portando alla luce
numerosi tratti di pavimentazione romana che era coperta da 50- 80 cm di terra, individuandone una complessiva lunghezza di circa 11 Km.
Autori: Avv. Cesare Agostini e Franco Santi
Preso dal depliant informativo sul libro
La Strada Bologna - Fiesole del I I Secolo a. C.
Casa Editrice CLUEB
Foto gentilmente concessa dall' Avv. Cesare Agostini