"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva
dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra;
spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Gli Articoli di Aldo:
COMMEMORATI I 44 MARTIRI DI CRESAPINO SUL LAMONE (2016-07-20)
Eravamo ragazzini (1952) quando per la prima volta andammo a Crespino sul Lamone con nostro babbo, il quale doveva stilare un articolo recensivo su la Nazione, sulla cerimonia che si sarebbe svolta nel piccolo villaggio alpestre incastonato fra le Appennini tosco-romagnoli, nel ricordo e in memoria di 44 persone trucidate dai tedeschi il 17 luglio del 1944, per una tragica rappresaglia, dopo una sconsiderata azione dei partigiani che uccisero quattro tedeschi in fuga. Sembra ieri dicevamo e all’età di 76 anni salvo rarissime volte siamo sempre andati con orgoglio a Crespino per scrivere per i giornali che abbiamo collaborato e che collaboriamo, quella che è la tradizione di un evento sempre rimasto nel cuore e nella mente di tutti i crespinesi e degli altri piccoli agglomerati dove furono prelevati dai tedeschi questi martiri innocenti, fucilandoli sulla battigia del Lamone. Domenica scorsa 17 luglio 2016, in occasione del 72° anniversario, un lungo corteo partito dalla chiesa di Crespino si è portato nel piazzale antistante il Sacrario-Ossario (progetto architettonico del Prof. Mario Bini di Borgo San Lorenzo), dove S.E. Mons. Mario Toso, Vescovo di Faenza e Modigliana, ha concelebrato la Santa Messa in suffragio con S.E. Mons. Gastone Simoni, Vescovo Emerito di Prato, e naturalmente da don Bruno Malavolti, amato parroco di Crespino e di Casaglia, anima di questa cerimonia da tanti anni, coadiuvato da un solerte comitato. Alla presenza di tante autorità amministrative (abbiamo notato amministratori e Gonfaloni municipali di Marradi, Borgo San Lorenzo, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Modigliana, Brisighella, Tredozio, Faenza, Vicchio di Mugello, Scarperia San Piero ed altri ancora), oltre ai gonfaloni del Comune di Firenze e della Regione Toscana, quindi le autorità militari, associazioni combattentistiche e d’Arma (Alpini e Carabinieri in congedo), con il servizio musicale espletato dalla Banda Filarmonica di Marradi e Popolano; moltissime persone presenti, molto popolo, quasi tutti anziani purtroppo, segno inequivocabile che nonostante la scomparsa in questi anni di tanti congiunti dei martiri, il ricordo è sempre ben saldo e scolpito nella pietra miliare della storia, che non potrà esser mai cancellata. Dopo la Santa Messa ci sono stati i saluti del Comitato Onorcaduti, del sindaco di Marradi Tommaso Triberti e le allocuzioni ufficiali da parte di personaggi istituzionali governativi, con Mons. Simoni che ha ricordato la figura di don Giustino Formelli. Una giornata storica quindi nel ricordo di questi inermi martiri che dovettero subire una morte orribile, senza nessuna colpa, senza che nessuno fosse andato in loro difesa; ma tant’è, questa è la verità storica. Don Fortunato Trioschi, parroco di Crespino, 86 anni, e non ci stancheremo mai di scriverlo, senza paure ne timori reverenziali per nessuno, gli fecero fare (i tedeschi), la fossa a colpi di baionetta sulla schiena e sanguinante lo finirono con una raffica di mitraglia; si legge in un libro sulla resistenza: “facemmo un combattimento ed uccidemmo tre o quattro tedeschi. Tre giorni dopo, mentre eravamo (i partigiani) sul Monte Carzolano, i tedeschi uccisero 40 persone di Crespino, Fantino e Lozzole, compreso anche il prete nonostante fosse fascista”. Con queste dieci righe, offensive per il vecchio sacerdote, completamente false, si chiuse il tragico capitolo sui 44 morti di Crespino. L’anno prossimo, a Dio piacendo, saremo ancora là. A margine di quanto scritto e per dovere di cronaca ricordiamo che venerdi 15 luglio 2016 è stata inaugurata in una sala adiacente alla Chiesa di Crespino una significativa e copiosa mostra di residuati bellici, che abbiamo visitato con molta attenzione, intitolata “Ricordo dalla terra della linea Gotica”, che resterà aperta tutta l’estate. Infine lunedi 18 luglio 2016, proprio mentre scriviamo queste note, il Comitato “Onorcaduti” di Crespino in collaborazione con il Comune di Palazzuolo Sul Senio, commemora a Lozzole nella data della strage i caduti di Fantino, Lozzole e Campergozzole. (Aldo Giovannini)
Foto 1
Un momento della cerimonia davanti al piccolo mausoleo dove sono sepolti i 44 martiri
COMMEMORATI I 44 MARTIRI DI CRESAPINO SUL LAMONE (2016-07-20)
Eravamo ragazzini (1952) quando per la prima volta andammo a Crespino sul Lamone con nostro babbo, il quale doveva stilare un articolo recensivo su la Nazione, sulla cerimonia che si sarebbe svolta nel piccolo villaggio alpestre incastonato fra le Appennini tosco-romagnoli, nel ricordo e in memoria di 44 persone trucidate dai tedeschi il 17 luglio del 1944, per una tragica rappresaglia, dopo una sconsiderata azione dei partigiani che uccisero quattro tedeschi in fuga. Sembra ieri dicevamo e all’età di 76 anni salvo rarissime volte siamo sempre andati con orgoglio a Crespino per scrivere per i giornali che abbiamo collaborato e che collaboriamo, quella che è la tradizione di un evento sempre rimasto nel cuore e nella mente di tutti i crespinesi e degli altri piccoli agglomerati dove furono prelevati dai tedeschi questi martiri innocenti, fucilandoli sulla battigia del Lamone. Domenica scorsa 17 luglio 2016, in occasione del 72° anniversario, un lungo corteo partito dalla chiesa di Crespino si è portato nel piazzale antistante il Sacrario-Ossario (progetto architettonico del Prof. Mario Bini di Borgo San Lorenzo), dove S.E. Mons. Mario Toso, Vescovo di Faenza e Modigliana, ha concelebrato la Santa Messa in suffragio con S.E. Mons. Gastone Simoni, Vescovo Emerito di Prato, e naturalmente da don Bruno Malavolti, amato parroco di Crespino e di Casaglia, anima di questa cerimonia da tanti anni, coadiuvato da un solerte comitato. Alla presenza di tante autorità amministrative (abbiamo notato amministratori e Gonfaloni municipali di Marradi, Borgo San Lorenzo, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Modigliana, Brisighella, Tredozio, Faenza, Vicchio di Mugello, Scarperia San Piero ed altri ancora), oltre ai gonfaloni del Comune di Firenze e della Regione Toscana, quindi le autorità militari, associazioni combattentistiche e d’Arma (Alpini e Carabinieri in congedo), con il servizio musicale espletato dalla Banda Filarmonica di Marradi e Popolano; moltissime persone presenti, molto popolo, quasi tutti anziani purtroppo, segno inequivocabile che nonostante la scomparsa in questi anni di tanti congiunti dei martiri, il ricordo è sempre ben saldo e scolpito nella pietra miliare della storia, che non potrà esser mai cancellata. Dopo la Santa Messa ci sono stati i saluti del Comitato Onorcaduti, del sindaco di Marradi Tommaso Triberti e le allocuzioni ufficiali da parte di personaggi istituzionali governativi, con Mons. Simoni che ha ricordato la figura di don Giustino Formelli. Una giornata storica quindi nel ricordo di questi inermi martiri che dovettero subire una morte orribile, senza nessuna colpa, senza che nessuno fosse andato in loro difesa; ma tant’è, questa è la verità storica. Don Fortunato Trioschi, parroco di Crespino, 86 anni, e non ci stancheremo mai di scriverlo, senza paure ne timori reverenziali per nessuno, gli fecero fare (i tedeschi), la fossa a colpi di baionetta sulla schiena e sanguinante lo finirono con una raffica di mitraglia; si legge in un libro sulla resistenza: “facemmo un combattimento ed uccidemmo tre o quattro tedeschi. Tre giorni dopo, mentre eravamo (i partigiani) sul Monte Carzolano, i tedeschi uccisero 40 persone di Crespino, Fantino e Lozzole, compreso anche il prete nonostante fosse fascista”. Con queste dieci righe, offensive per il vecchio sacerdote, completamente false, si chiuse il tragico capitolo sui 44 morti di Crespino. L’anno prossimo, a Dio piacendo, saremo ancora là. A margine di quanto scritto e per dovere di cronaca ricordiamo che venerdi 15 luglio 2016 è stata inaugurata in una sala adiacente alla Chiesa di Crespino una significativa e copiosa mostra di residuati bellici, che abbiamo visitato con molta attenzione, intitolata “Ricordo dalla terra della linea Gotica”, che resterà aperta tutta l’estate. Infine lunedi 18 luglio 2016, proprio mentre scriviamo queste note, il Comitato “Onorcaduti” di Crespino in collaborazione con il Comune di Palazzuolo Sul Senio, commemora a Lozzole nella data della strage i caduti di Fantino, Lozzole e Campergozzole. (Aldo Giovannini)
Foto 1
Un momento della cerimonia davanti al piccolo mausoleo dove sono sepolti i 44 martiri