"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva
dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra;
spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Gli Articoli di Aldo:
MOLINELLA - ARTISTICAMENTE DA MINGUZZI A MASSARENTI (2017-08-26)
Dall’artista Enrico Visani, noto e stimato artista di ordine europeo, del resto carissimo amico, ci porta a conoscenza che Molinella, la splendida cittadina alle porte di Bologna, ospiterà da lunedi 28 agosto a sabato 2 settembre 2017, alcuni grandi e significativi eventi artistici e sportivi denominati “Sportivamente 2017” curato da Valentina Volta con l’organizzazione curata appunto da Enrico Visani. Leggendo il programma, che pubblichiamo integralmente per far conoscere ai lettori tutte le iniziative, che sono state allestite in vari punti della cittadina, con tanti interventi di autorevoli personaggi del mondo dell’arte, della cultura e della storia, e fra questi un nome, Vittorio Sgarbi, che senza dubbio caratterizzerà questa intensa settimana a Molinella. Saranno esposte opere di grandi artisti e fra questi Renzo Biason, Sara Bolzani, Dino Boschi, Giorgio Cocchi, Renzo Corrado Corazza, Elvio Mainardi, Luciano Minguzzi, Oreste Polacchini, Tommaso Dal Re, Nicola Zamboni e naturalmente il nostro Enrico Visani, con opere storiche di Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Mario Sironi e Renato Guttuso. Scrive la curatrice Valentina volta nella presentazione del catalogo: “ - In un festival dedicato alla sport, come quello che per la prima volta si tiene qui a Molinella, in cui già nel titolo è esplicita la volontà degli organizzatori di far fuoriuscire le tematiche dello sport dai campi prettamente tecnici o della tifoseria, per contaminare la materia sportiva attraverso i diversi settori della cultura, non poteva certo mancare una mostra d’arte. SPORTIVAmente, lo si può leggere nelle due accezione di ‘mente sportiva’, nel senso di una mente allenata, a cui, come per ogni altra parte fisica del nostro corpo, è richiesto un certo tipo di esercizio perché possa espletare al massimo
le sue funzioni; oppure, una mente predisposta al pensiero sportivo, alle tecniche, alle strategie di gioco, poiché lo sport non è solo fisicità, ma è anche passione, tattica, coinvolgimento emotivo, in cui la parte sensoriale dell’uomo partecipa quanto la parte corporale al raggiungimento degli obiettivi.
Questo vale anche per l’arte, nonostante il luogo comune la etichetti come settore prettamente passionale, soprattutto per quanto riguarda il periodo contemporaneo della sua storia. Si crede che l’arte sia un espressione sentimentale, un’elaborazione folgorante dell’istinto dell’artista, secondo l’accezione che buona parte del pubblico desume dalle teorie estetiche dell’artista/genio del XIX secolo; ma non siamo più nel Romanticismo. L’arte, così come lo sport, è anche questo, ma ci sono le ‘regole del gioco’, che lo sportivo segue e che l’artista elude o supera (quando fa un buon lavoro), che
sono pur sempre punti di partenza da cui non si può prescindere e che coinvolgono in maniera ineluttabile sia il corpo che la mente. Si sbaglia quindi, chi crede che non ci sia un coinvolgimento intellettuale nel settore artistico, così in quello sportivo, come «si sbaglia chi crede che un oggetto parli da sé». Seguendo la teoria di Walter Benjamin, studioso dell’arte contemporanea,ognuno porta davanti all’immagine artistica (in forma di dipinto, fotografia o scultura) un bagaglio culturale ed esperienziale che ne determina la conseguente chiave di lettura, l’interpretazione. Da questa base teorica, sommata alla consapevolezza di una innegabile distanza tra il pubblico sportivo e le pratiche dell’arte, nasce la decisione di riprodurre in mostra le opere di quattro grandi artisti che nel corso della loro carriera si sono dedicati al tema dello sport: Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Renato Guttuso e Mario Sironi, di cui all’interno del catalogo si riporta anche una breve biografia. Questa scelta è stata fatta per contestualizzare e orientare anche il visitatoreinesperto, in modo da consentirgli di farsi un’idea delle traiettorie tracciate nell’arte contemporanea sul tema della sport. Punto di eccellenza dell’esposizione è senza dubbio l’opera dedicata ai Giocatori di pallanuoto, di Luciano Minguzzi (1911-2004), artista di fama internazionale, che siamo felici di ospitare a Molinella, nel 2017, in occasione del centocinquantenario della nascita di Giuseppe Massarenti; Minguzzi è infatti autore della statua che raffigura il nostro celebre concittadino.Accanto al nome di Minguzzi, è necessario ricordare -e non solo in quanto suo stretto amico e collaboratore- quello del poliedrico artista Enrico Visani, vero deus ex machina dell’organizzazione di questo evento. Tutti gli artisti che partecipano all’esposizione sono emiliani o comunquegravitanti, per interesse personale o per motivi professionali, intorno alla città di Bologna e del gruppo, vorrei ricordare lo scomparso maestro Renzo Biasion (1914 - 1996) e il nostro compaesano, Giorgio Cocchi (1933 - 2001) scultore e poeta. Maestro nella lavorazione del metallo, Cocchi è l’autore, tra le altre cose, delle formelle che decorano le porte d’ingresso della chiesa in piazza Anselmo Martoni. Delle tematiche affrontate in questa mostra si parlerà all’interno dei dibattiti previsti nel corso e dopo il Festival. Si approfondirà il caso Minguzzi-Massarenti circa le dinamiche degli eventi che hanno condotto alla realizzazione della tomba-monumento posta all’inizio divia Mazzini su cui ho condotto una serie di studi, così come verrà indagato il rapporto tra Visani e i Maestri dell’arte del Novecento e tanto altro ancora –“. Dunque grande evento culturale a Molinella che giriamo anche ai pittori locali, affinchè possono visionare e visitare questa mostra nella cittadina emiliana.
Foto 1
Enrico Visani con Valentina Volta davanti a due opere ingrandite di Sironi e Boccioni.
MOLINELLA - ARTISTICAMENTE DA MINGUZZI A MASSARENTI (2017-08-26)
Dall’artista Enrico Visani, noto e stimato artista di ordine europeo, del resto carissimo amico, ci porta a conoscenza che Molinella, la splendida cittadina alle porte di Bologna, ospiterà da lunedi 28 agosto a sabato 2 settembre 2017, alcuni grandi e significativi eventi artistici e sportivi denominati “Sportivamente 2017” curato da Valentina Volta con l’organizzazione curata appunto da Enrico Visani. Leggendo il programma, che pubblichiamo integralmente per far conoscere ai lettori tutte le iniziative, che sono state allestite in vari punti della cittadina, con tanti interventi di autorevoli personaggi del mondo dell’arte, della cultura e della storia, e fra questi un nome, Vittorio Sgarbi, che senza dubbio caratterizzerà questa intensa settimana a Molinella. Saranno esposte opere di grandi artisti e fra questi Renzo Biason, Sara Bolzani, Dino Boschi, Giorgio Cocchi, Renzo Corrado Corazza, Elvio Mainardi, Luciano Minguzzi, Oreste Polacchini, Tommaso Dal Re, Nicola Zamboni e naturalmente il nostro Enrico Visani, con opere storiche di Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Mario Sironi e Renato Guttuso. Scrive la curatrice Valentina volta nella presentazione del catalogo: “ - In un festival dedicato alla sport, come quello che per la prima volta si tiene qui a Molinella, in cui già nel titolo è esplicita la volontà degli organizzatori di far fuoriuscire le tematiche dello sport dai campi prettamente tecnici o della tifoseria, per contaminare la materia sportiva attraverso i diversi settori della cultura, non poteva certo mancare una mostra d’arte. SPORTIVAmente, lo si può leggere nelle due accezione di ‘mente sportiva’, nel senso di una mente allenata, a cui, come per ogni altra parte fisica del nostro corpo, è richiesto un certo tipo di esercizio perché possa espletare al massimo
le sue funzioni; oppure, una mente predisposta al pensiero sportivo, alle tecniche, alle strategie di gioco, poiché lo sport non è solo fisicità, ma è anche passione, tattica, coinvolgimento emotivo, in cui la parte sensoriale dell’uomo partecipa quanto la parte corporale al raggiungimento degli obiettivi.
Questo vale anche per l’arte, nonostante il luogo comune la etichetti come settore prettamente passionale, soprattutto per quanto riguarda il periodo contemporaneo della sua storia. Si crede che l’arte sia un espressione sentimentale, un’elaborazione folgorante dell’istinto dell’artista, secondo l’accezione che buona parte del pubblico desume dalle teorie estetiche dell’artista/genio del XIX secolo; ma non siamo più nel Romanticismo. L’arte, così come lo sport, è anche questo, ma ci sono le ‘regole del gioco’, che lo sportivo segue e che l’artista elude o supera (quando fa un buon lavoro), che
sono pur sempre punti di partenza da cui non si può prescindere e che coinvolgono in maniera ineluttabile sia il corpo che la mente. Si sbaglia quindi, chi crede che non ci sia un coinvolgimento intellettuale nel settore artistico, così in quello sportivo, come «si sbaglia chi crede che un oggetto parli da sé». Seguendo la teoria di Walter Benjamin, studioso dell’arte contemporanea,ognuno porta davanti all’immagine artistica (in forma di dipinto, fotografia o scultura) un bagaglio culturale ed esperienziale che ne determina la conseguente chiave di lettura, l’interpretazione. Da questa base teorica, sommata alla consapevolezza di una innegabile distanza tra il pubblico sportivo e le pratiche dell’arte, nasce la decisione di riprodurre in mostra le opere di quattro grandi artisti che nel corso della loro carriera si sono dedicati al tema dello sport: Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Renato Guttuso e Mario Sironi, di cui all’interno del catalogo si riporta anche una breve biografia. Questa scelta è stata fatta per contestualizzare e orientare anche il visitatoreinesperto, in modo da consentirgli di farsi un’idea delle traiettorie tracciate nell’arte contemporanea sul tema della sport. Punto di eccellenza dell’esposizione è senza dubbio l’opera dedicata ai Giocatori di pallanuoto, di Luciano Minguzzi (1911-2004), artista di fama internazionale, che siamo felici di ospitare a Molinella, nel 2017, in occasione del centocinquantenario della nascita di Giuseppe Massarenti; Minguzzi è infatti autore della statua che raffigura il nostro celebre concittadino.Accanto al nome di Minguzzi, è necessario ricordare -e non solo in quanto suo stretto amico e collaboratore- quello del poliedrico artista Enrico Visani, vero deus ex machina dell’organizzazione di questo evento. Tutti gli artisti che partecipano all’esposizione sono emiliani o comunquegravitanti, per interesse personale o per motivi professionali, intorno alla città di Bologna e del gruppo, vorrei ricordare lo scomparso maestro Renzo Biasion (1914 - 1996) e il nostro compaesano, Giorgio Cocchi (1933 - 2001) scultore e poeta. Maestro nella lavorazione del metallo, Cocchi è l’autore, tra le altre cose, delle formelle che decorano le porte d’ingresso della chiesa in piazza Anselmo Martoni. Delle tematiche affrontate in questa mostra si parlerà all’interno dei dibattiti previsti nel corso e dopo il Festival. Si approfondirà il caso Minguzzi-Massarenti circa le dinamiche degli eventi che hanno condotto alla realizzazione della tomba-monumento posta all’inizio divia Mazzini su cui ho condotto una serie di studi, così come verrà indagato il rapporto tra Visani e i Maestri dell’arte del Novecento e tanto altro ancora –“. Dunque grande evento culturale a Molinella che giriamo anche ai pittori locali, affinchè possono visionare e visitare questa mostra nella cittadina emiliana.
Foto 1
Enrico Visani con Valentina Volta davanti a due opere ingrandite di Sironi e Boccioni.