"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva
dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra;
spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Gli Articoli di Aldo:
I M.A.S. DELLA MARINA MILITARE ITALIANA (2008-01-08)
Il Mas 15 e il Mas 21 facevano parte della prima serie di questo indovinatissimo tipo di unità di originale concenzione italiana, riprodotto con varianti e miglioramenti in centinaia di esemplari in tutto il mondo fino alla 2° Guerra Mondiale. Dai Mas della Grande Guerra derivarono le Vas ( vedette antisommergibili ) le motosiluranti, le vedette e aliscafi lanciamissili attuali. I primi esemplari sperimentali di Mas, che portavano le sigle 1 e 2, furono consegnati alla Regia Marina nel 1916. Ne era progettista Attilio Bisio della Svan ( Società Veneziana Automobili Nautiche ) che costruiva i vaporetti in servizio sulla Laguna. La sigla Mas, in origine, significava per l'appunto 'Motoscafi' ( o Motobarche ) Armati Svan. Successivamente, poiché la costruzione delle unità era stata affidata anche ad altri cantieri ( Ansaldo, Orlando, Piaggio, Maccia Marchini, Picchiotti, Gallinari, Fozzi e Agretti, ai francesi Ducrot ed agli americani Elco ) fu dato un nuovo significato alla sigla: prima Motoscafi Armati Siluranti, poi Motoscafi Anti-Sommergibili. Sulle lettere che componevano la sigla 'Mas' la notte della beffa di Buccari, D'Annunzio trasse il motto: 'Memento Audere Sempre'. Durante la Grande Guerra entrarono in servizio 270 Mas. Il 15 e il 21 impiegati nell'impresa di Premuda dislocavano 16 tonnellate, erano lunghi 16 metri, larghi 2,63 e pescavano 1,20. Avevano due motori a scoppio Isotta Fraschini da 450 cv e due motori elettrici Regnini da 10 cv che conferivano loro, rispettivamente, un'autonomia da 160-200 miglia alla massima velocità ( 24 nodi alle prove ) e di 20 miglia a 4 nodi. Erano armati con due siluri da 450 mm, una mitragliatrice cal. 6,5 e 4 bombe antisommergibili da 50 kg. L'equipaggio era di 8 uomini.
I M.A.S. DELLA MARINA MILITARE ITALIANA (2008-01-08)
Il Mas 15 e il Mas 21 facevano parte della prima serie di questo indovinatissimo tipo di unità di originale concenzione italiana, riprodotto con varianti e miglioramenti in centinaia di esemplari in tutto il mondo fino alla 2° Guerra Mondiale. Dai Mas della Grande Guerra derivarono le Vas ( vedette antisommergibili ) le motosiluranti, le vedette e aliscafi lanciamissili attuali. I primi esemplari sperimentali di Mas, che portavano le sigle 1 e 2, furono consegnati alla Regia Marina nel 1916. Ne era progettista Attilio Bisio della Svan ( Società Veneziana Automobili Nautiche ) che costruiva i vaporetti in servizio sulla Laguna. La sigla Mas, in origine, significava per l'appunto 'Motoscafi' ( o Motobarche ) Armati Svan. Successivamente, poiché la costruzione delle unità era stata affidata anche ad altri cantieri ( Ansaldo, Orlando, Piaggio, Maccia Marchini, Picchiotti, Gallinari, Fozzi e Agretti, ai francesi Ducrot ed agli americani Elco ) fu dato un nuovo significato alla sigla: prima Motoscafi Armati Siluranti, poi Motoscafi Anti-Sommergibili. Sulle lettere che componevano la sigla 'Mas' la notte della beffa di Buccari, D'Annunzio trasse il motto: 'Memento Audere Sempre'. Durante la Grande Guerra entrarono in servizio 270 Mas. Il 15 e il 21 impiegati nell'impresa di Premuda dislocavano 16 tonnellate, erano lunghi 16 metri, larghi 2,63 e pescavano 1,20. Avevano due motori a scoppio Isotta Fraschini da 450 cv e due motori elettrici Regnini da 10 cv che conferivano loro, rispettivamente, un'autonomia da 160-200 miglia alla massima velocità ( 24 nodi alle prove ) e di 20 miglia a 4 nodi. Erano armati con due siluri da 450 mm, una mitragliatrice cal. 6,5 e 4 bombe antisommergibili da 50 kg. L'equipaggio era di 8 uomini.