"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Gli Articoli di Aldo:

GORIZIA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA (2025-02-26)



Una città con tanto Mugello gemellata con Borgo San Lorenzo e una sorpresa finale….

“ - ll 2025 sarà l’anno dell’importantissimo evento “Go! 2025 Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura 2025”, occasione unica di promozione e di sviluppo del tessuto creativo e culturale del Friuli Venezia Giulia, della competitività e attrattività del territorio regionale con il coinvolgimento anche dei diversi sistemi produttivi locali e le conseguenti positive ricadute non solo socio-culturali, ma anche di natura economica, nonché di valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale della nostra Regione –“. Scritto questo breve preambolo ufficiale, siamo lieti che Gorizia e la confinante Nuova Gorica, siano state prescelte come capitali d’Europa per la Cultura 2025, per il semplice motivo che la graziosa città del Friuli Venezia Giulia, fu gemellata con Borgo San Lorenzo nel 2003, dopo la scoperta che Gorizia aveva accolto sette secoli orsono un ramo di una delle più antiche famiglie di Borgo San Lorenzo come i Da Rabatta. Ecco una brevissima storia. Dunque nel XIV° secolo mentre era in corso una lotta all’ultimo sangue fra guelfi e ghibellini, Antonio Vanni di Mingozzo da Rabatta, piccola frazione di Borgo San Lorenzo, detto il “tusco” la cui famiglia – come i Da Lutiano e i Falcucci –che avevano radici di un ramo degli Ubaldini, decise di seguire come dignitaro di Corte l’Imperatore Carlo VI° di Valois Re di Francia, emigrando in Friuli e divenendo uno dei più grandi feudatari di quel vasto territorio. Questa illustre famiglia si estinse nel 1794 con Michele Da Rabatta, lasciando però una profonda impronta, visto e considerato che la magnifica Chiesa di Santo Spirito ed un palazzo cinquecentesco nel centro storico di Gorizia, portano ancora il loro originario nome prettamente mugellano: “Da Rabatta”. Di questa famiglia furono fra gli altri il grande Forese Da Rabatta, illustre giuriconsulto e Pietro Nelli da Rabatta discepolo di Giotto, di cui alcune sepolture di questi personaggi sono ancora visibili e ben restaurate all’interno della trecentesca Chiesa di San Francesco, edificata dai Falcucci e dai Da Rabatta, al tempo della venuta a Borgo San Lorenzo del Santo di Assisi ed attualmente di proprietà dei nobili Negrotto Cambiaso. Furono tre giorni bellissimi e indimenticabili in quel settembre del 2003, sotto la regia della cara e indimenticabile Dott.ssa Patrizia Gherardi, all’epoca Vice sindaco e assessore alla cultura, (era sindaco all’epoca Antonio Margheri), poiché la delegazione borghigiana fu accolta con tutti gli onori. Una ulteriore appendice storica, ci sia consentita. Se un ramo dei Da Rabatta lasciarono nel ‘300 il Mugello per andare a Gorizia, un ramo delle più antiche ed illustri famiglie goriziane, gli Strasoldo, ( esiste a Gorizia un bel palazzo di questa famiglia), lasciò fra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500, la loro terra per giungere nel Mugello insediandosi a Galliano. Ed infatti entrando in paese da sotto l’arco a sinistra esiste ancora l’antico Palazzo dei Conti Strasoldo di Gorizia con tanto di stemma nobiliare, ( famiglia citata nel 1748 nella storia del Mugello di Giuseppe Maria Brocchi), utilizzato nel tempo a granaio, scuole elementari ed uffici postali. Ma le sorprese non mancano. Fra la fine dell’800 e i primi del ‘900, nella piazza Cavour di Borgo San Lorenzo (detta la piazza dell’Orologio), c’era una rinomata Drogheria-Alimentari di proprietà di Narciso Conti del fu Lorenzo. Ebbene, Narciso con la sua famiglia lasciò il paese natio per andare ad aprire un’altra Drogheria-Alimentari a …Gorizia (!!), dove poi nel tempo morì (!!). Chissà se ancora ci sarà qualche suo discendente! La storia, quella grande o quella minuta, fa come l’olio nell’acqua, torna sempre a galla a raccontarci episodi e vita vissuta.


Foto
Anno 2003. A sinistra l’assessore Patrizia Gherardi scambia il dono con il sindaco di Gorizia Claudio Cressati.