"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
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BORGO SAN LORENZO NEL MUGELLO - Brevi note storiche - (2012-10-31)

Nel bel mezzo della Valle del Mugello, creatasi milioni di anni orsono dopo l'Era del Miocene, si posa sulla feconda terra bagnata dal fiume Sieve l'abitato di Borgo San Lorenzo, circondato dagli Appennini romagnoli e dalle montagne fiorentine. Nato come villaggio romanico sulle sponde del fiume mugellano, con la denominazione di "Annejanum", dopo aver preso le sembianze vere e proprie di un piccolo Borgo, con al centro l'antica piazzetta detta di Castelvecchio e l'attigua Pieve romanica di San Lorenzo (IX° sec.), con il suo alto, possente e bizzarro campanile romanico-lombardo ad esagono irregolare.

Nel corso del tempo questo piccolo agglomerato subì una totale trasformazione urbanistica, quando nel 1351, per essere difeso dall'esercito dei Visconti di Milano, la Repubblica Fiorentina fortificò molti suoi borghi e sobborghi mugellani (vedi Scarperia, Vicchio, Barberino, Firenzuola), compreso il Borgo San Lorenzo, che divenne un piccolo ma ben difeso Castelletto con mura di cinta, postierle, torre di guardia e porte d'ingresso, di cui se ne vede ancora una vestigia nell'antica via di Malacoda (attuale via Mazzini) con Porta Fiorentina.

Splendide ed antiche le sue Chiese; la romanica Pieve di San Lorenzo con il suo incredibile campanile romanico-lombardo ad esagono irregolare, dove al suo interno, oltre a antiche opere d'arte, si rimira l'unica opera di Giotto 'La Madonna col Bambino'; la Chiesa dugentesca di San Francesco, unico esempio gotico del Mugello, con bellissimi affreschi giotteschi; il settecentesco Santuario del SS. Crocifisso, dove si venera una immagine lignea del Cristo risalente alla fine del 13° secolo; il secentesco barocco Oratorio di Sant'Omobono e l'Oratorio della Confraternita di Misericordia del XX secolo, tutti e due ingentiliti da dipinti, affreschi, ornati e decori con opere in ceramiche, il tutto realizzate da tre generazioni della famiglia Chini (dal capostipite Pietro Alessio a Leto, da Chino a Tito, da Galileo a Dario, per arrivare ad Augusto; due edifici sacri che sono una incredibile 'sinfonia chiniana'.

Borgo San Lorenzo per la sua posizione geografica centrale, con strade che collegavano velocemente Firenze con le terre dell'Emilia Romagna, divenne nel corso dei secoli un centro commerciale di grande importanza; i suoi mercati settimanali e le grandi fiere di merci e bestiame (fra '700 e '800 era fiorente il mercato della seta per la vendita dei bozzoli), erano affollatissime e nonostante che l'economia era prettamente artigianale, mezzadrile e contadina, la vita quotidiana, a parte le parentesi delle guerre che si sono succedute, si svolgeva con laboriosità e dignità.

Assurto come capoluogo del Mugello dopo l'Unità d'Italia (1861), con l'apertura di tanti Uffici ed Enti Istituzionali Governativi e Statali (Pretura, Tribunale, Carcere Mandamentale, Compagnia dei Carabinieri, Luogotenenza della Guardia di Finanza, Ufficio Catastale, Ufficio Imposte Dirette, Ufficio Privative, Ufficio del Registro, Ufficio Monopoli di Stato, Stazione centrale linea Ferroviaria Faentina, Ufficio Amministrativo Statale Provinciale etc, etc), videro giungere a Borgo San Lorenzo moltissimi funzionari da altre regioni, dando così uno sviluppo sociale e culturale non indifferente.

Terra natia, il Mugello e Borgo San Lorenzo, di grandi personaggi nel campo dell'arte (Giotto, il Beato Angelico, Andrea del Castagno, Pietro Nelli da Rabatta, Bernardo Daddi, quest'ultimi due insigni allievi di Giotto, e ai tempi più a noi vicini Galileo Chini), della cultura (Monsignor Giovanni della Casa autore del Galateo, Giuseppe Maria Brocchi e Lino Chini storici mugellani, Giovacchino Forzano, librettista di Mascagni, Leoncavallo e Puccini, Ferruccio Ulivi, biografo ufficiale di Alessandro Manzoni ), filosofi e medici di chiara fama (Antonio Cocchi, Angelo Gatti, Giovanni Lapi, Filippo Pananti), di scienziati ed eroi risorgimentali (don Giotto Ulivi, Conte Francesco Pecori Giraldi), uomini di Chiesa (Cardinale Luigi Ciappi, Cardinale Silvano Piovanelli, Cardinale ed insigne musicista Domenico Bartolucci), di cui Borgo San Lorenzo ne custodisce tante delle loro opere, continuando quella tradizione umanistica giunta fin dai tempi della nobil famiglia dè Medici, nativa di terra mugellana, dove vide la presenza di Lorenzo il Magnifico, Lodovico detto Giovanni dalle Bande Nere, del Poliziano, di Luca e Luigi Pulci, di Pico della Mirandola e di altri grandi personaggi che hanno lasciato una profonda impronta, fra Cafaggiolo, il Trebbio, la Torre, il Palazzaccio e Valdastra.

Gente laboriosa e di indole tranquilla e semplice, fiera e dignitosa, attaccata alle proprie tradizioni, i borghigiani - così appellati gli abitanti di Borgo San Lorenzo - hanno anche scritto nel corso del tempo tante belle pagine storiche di libertà lottando, e morendo, per i principi di democrazia, di pace e di libertà. Siamo nel Terzo Millennio, la Sieve scorre placida sotto le arcate del ponte, le campane del romanico campanile e l'antichissima campanina della Torre civica dell' Orologio, con i loro rintocchi scandiscono da secoli, da generazioni e generazioni, il tempo e lo spazio; sembra - e lo speriamo - non avere mai fine.