"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
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Crisi e responsabilità collettiva: un invito all’azione per le persone di buona volontà (2025-04-18)

In questo momento storico, ci troviamo ad affrontare una serie di crisi che si sovrappongono e si rafforzano a vicenda. La situazione economica diventa ogni giorno più pressante, la crisi migratoria è ormai fuori controllo e porta con sé una crescente percentuale di persone irregolari sul territorio, generando tensioni e insicurezze. Le nostre città mostrano segni evidenti di decadenza, i servizi arrancano e il tessuto sociale si sfalda. Viviamo inoltre in un clima internazionale segnato da guerre sempre più gravi, che anziché attenuarsi si espandono. Tutto questo arriva dopo due anni di pandemia, i cui effetti continuano a farsi sentire, anche a causa di vaccini che, in molti casi, stanno creato ulteriori problemi. In questo contesto, il senso di smarrimento e preoccupazione è condiviso da molti.

Per questo motivo, riteniamo sia il momento di parlare con chiarezza e senso di responsabilità.

A tutte le persone di buona volontà, vogliamo rivolgere un consiglio pratico e concreto: è il momento di agire, non solo per il bene della collettività, ma anche per il proprio. Le azioni che proponiamo sono semplici, essenziali, intelligenti. Sono cose giuste, che fanno bene al cuore e rafforzano la comunità.

Le due azioni principali che consigliamo sono queste:

Costruire una rete tra persone di buona volontà. È fondamentale creare legami, collaborazioni, fiducia. Organizzarsi in piccoli gruppi, riconoscersi, sostenersi. La rete è la nostra forza: nessuno può affrontare questo periodo da solo.

Utilizzare locali, comunali o privati, per stoccare beni essenziali. Parliamo di prodotti alimentari, abbigliamento, articoli per l’igiene, attrezzature utili alla vita quotidiana. Tutto ciò che può servire in caso di emergenza. Un gesto semplice, ma strategico. È una scelta furba, concreta e lungimirante. Significa farci trovare pronti nel caso in cui la situazione peggiori – cosa che non possiamo più escludere.

Non possiamo più permetterci di affidarci passivamente all’idea che la macchina pubblica, così com’è oggi, possa funzionare davvero in caso di emergenza grave. È troppo pesante, troppo lenta, troppo complessa. Lo vediamo ogni giorno: spesso non riesce a rispondere nemmeno nell’ordinario. Per questo motivo, va sostenuta, aiutata, rafforzata con l’impegno diretto delle persone di buona volontà. Serve una mobilitazione dal basso, in sinergia con le istituzioni: cittadini e amministratori uniti, in prima linea, per costruire insieme un sistema più resiliente e umano.

Prepararsi non è allarmismo: è buon senso. Non è un atto egoistico, ma un atto di cura verso sé stessi e verso gli altri. Essere pronti significa anche essere capaci di aiutare chi resta indietro, chi è più fragile, chi ha bisogno. Significa tenere viva una comunità, anche nei momenti difficili.

Il nostro invito è semplice: cominciamo ora. Parliamone, organizziamoci, mettiamo insieme competenze, idee, disponibilità. I locali ci sono, le persone per bene anche. Serve solo il coraggio di fare il primo passo.

Non possiamo più aspettare. È il momento di agire, con intelligenza, responsabilità e speranza.
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(Archiviazione, ricerca e collettività dell’appennino bolognese).

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