"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
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APPENNINO PELLEGRINAGGI PREZIOSI (2004-11-16)

“… Il pellegrinaggio riporta alla condizione dell’uomo che ama descrivere la propria esistenza come un cammino. Dalla vita alla morte, la condizione di ognuno è quella peculiare dell’’homo viator’…” (EF 4,13- Incarnationis Mysterum 7). Come si inserisce, l’Appennino, nel contesto del
pellegrinaggio ? Già nel 1300 il Consiglio del Popolo di Bologna deliberò il restauro della strada per Firenze a seguito di una sollecitazione di pellegrini, segno evidente che tale percorso era assai frequentato. Come ignorare, poi, il legame storico tra Roma e Bologna, seconda città dello Stato Pontificio per importanza e conseguentemente il nodo fondamentale costituito da essa ed il territorio circostante per il collegamento con tutta l’Italia .Anche nel Medioevo, molteplici erano le strade che si concentravano in Appennino in direzione di Roma e più tardi, persino Goethe, nel suo ‘Viaggio in Italia’, partito da Monaco e diretto, verso il sud della nostra penisola, per Firenze, visitò Bologna, proseguendo per la Futa e sostando a Loiano. Importantissimo, quindi, il recupero, culturale, storico, simbolico oltre che religioso, dell’insieme dei percorsi attraverso l’Appennino. Significativo è il fatto che il Santuario di Boccadirio, vicino a Castiglione, già fermento di pellegrini nei secoli, sia stato eletto fra le mete prescelte,del Giubileo 2000, per ottenere l’indulgenza plenaria e non a caso, negli studi sulla viabilità medioevale lungo le vie francigene e romee, è rivolta una particolare attenzione agli itinerari di valico appenninico nonché alle antiche pievi di Montovolo, Vaiano, S.Lucia di Roffeno e l’oratorio di Sant’Ilario di Badi.
Veronica Balboni