"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
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Ricordi del passato del Cav. Giovanni Pelagalli (2010-05-25)


QUALTO(S BENEDETTO VAL SAMBRO)-GIOVANNI PELAGALLI (FONDATORE DEL MUSEO “MILLE VOCI MILLE SUONI”RICORDA SEMPRE CON ESTREMO PIACERE QUEL LONTANO 1973 A QUALTO OVE INSIEME ALLA MOGLIE ED UNA SPARUTA CLASSE DI RAGAZZI MISE IN AZIONE UNA RICE-TRASMITTENTE X CONTATTARE TUTTO IL MONDO
“Mille Voci…mille suoni” un museo da “…mille e una notte” che dona alla città di Bologna e a tutta Italia grande lustro, una mirabile collezione creata da Giovanni Pelagalli che, pur guardando al futuro, non dimentica(anzi, ricorda con estrema nostalgia) quel lontano 1973, a Qualto(San Benedetto Val di Sambro) anno in cui portò una piccola classe ad essere assai all’avanguardia, vuoi per i tempi, vuoi per l’Appennino. Bruna Dall’Olio insegnante, Giovanni Pelagalli marito, tecnico e mago, con Morena, Sabrina, Simonetta, Maurizio, Monica e Oberdan iniziarono così la loro avventura di radioamatori con l’installazione di una stazione radio rice-trasmittente nell’aula scolastica con relativa antenna “ direttiva” sul campanile della Chiesa ed in breve il piccolo borgo montano riuscì a comunicare con tutto il mondo! Una maestra proveniente da Bologna, un’aula ricavata dalla canonica della Chiesa parrocchiale con sei piccoli allievi tutti riuniti in una “pluriclasse”, unici e soli scolari della scuola elementare locale, il marito della maestra tecnico radio-elettronico nonché…illusionista con il nome d’arte Mister Shadow, un saluto, una carezza, un sorriso e via…con l’inizio dell’anno scolastico! Gli ingredienti per un racconto d’altri tempi ci sarebbero tutti, ma non certo per un lavoro di fantasia, bensì per “Una splendida esperienza – commenta Pelagalli – dal punto di vista tecnico, ma soprattutto umano. Quando i radioamatori sentivano che “in frequenza” c’era una scolaresca – prosegue- tutti desideravano entrare in contatto ed i bambini erano così stimolati da questo esperimento, che facevano a gara ad essere sempre più veloci e sintetici nei collegamenti che avvenivano più frequentemente con il resto d’Italia, la Spagna e la Francia.” E fu proprio così che una mini-scuola della montagna potè vantare lezioni speciali con programmi assai inediti, senza contare che una volta alla settimana, grazie ad un proiettore seminuovo del Pelagalli ( tra le altre cose appassionato collezionista ), i bambini potevano assistere a proiezioni didattiche acquisite dal Provveditorato agli studi nonché dalla collezione di….Mister Shadow che tra una proiezione e l’altra incantava i bimbi con un foulard rosso che appariva, scompariva o cambiava colore. Dove è finita, ora la rice-trasmittente ed il proiettore che allietavano le lezioni nel lungo inverno dell’Appennino? Essi ora arricchiscono l’immensa collezione del museo di cui Giovanni Pelagalli ne è il fondatore e direttore, un museo con pezzi assai rari esposti per raccontare la storia della radio, della televisione, della fonografia, del cinema, delle macchine musicali meccaniche, la storia dei tre fratelli Ducati e mille cose ancora. E’ nel ricordo di quel periodo che ora, “ il marito della maestra Bruna”, come ha sempre amato definirsi parlando di quel periodo, lancia costantemente un invito in Appennino, agli insegnanti in particolare, agli allievi ed a tutti coloro che nel passato intravedono le basi del futuro, per visitare questo interessantissimo museo, per scoprire le ‘radici’degli attuali ‘sms’, mms e tutto ciò di cui disponiamo ora per una sempre più affascinante comunicazione … perché fra le pieghe del tempo e dei ricordi, il mago… incanta ancora.